Qual è il ruolo dell'influencer nella comunicazione di oggi? Te lo raccontiamo nel nostro blogpost
L’Influencer Marketing è spesso una carta vincente, perché il ruolo principale è dato a persone/personaggi con appunto una buona influenza sul proprio pubblico di nicchia come conseguenza del proprio seguito e reputazione sul social network.
Significa quindi che quando l’influencer consiglierà un prodotto o un servizio, il suo pubblico ascolterà, creando una vera e propria vetrina.
Un meccanismo tutt’altro che nuovo se consideriamo che le prime teorie al riguardo si possono far risalire al periodo precedente alla diffusione capillare dei mass media e ai primi studi sulla comunicazione (anni ’40).
Certamente, infatti, troviamo parecchi punti in comune tra gli influencer e quelli che erano definiti gli Opinion Leader. Questi ultimi erano individui appartenenti a un segmento trasversale della stratificazione socio-economica, perché più attivi della media dal punto di vista della partecipazione sociale e contemporaneamente capaci di influenzare il gruppo a cui appartenevano. Facevano da filtro tra i media e i singoli creando un flusso di comunicazione a due livelli, ritrasmettendo a coloro a cui erano legati il messaggio ricevuto attraverso i media.
Questo tipo di comunicazione venne ovviamente a mancare dopo gli anni ’70, visto che la grande diffusione di radio e tv permise una trasmissione diretta del messaggio, dal media all’individuo.
Possiamo considerare quindi la figura dell’Opinion Leader ben recuperata oggigiorno, soprattutto considerando le caratteristiche principali dell’Influencer.
Parliamo di qualcuno che è presente nelle vite dei suoi follower e viceversa: in grado di attivare quel meccanismo del “passaparola” ancora oggi essenziale nel marketing (secondo i dati di BigCommerce il 74% dei consumatori considera il passaparola come un metodo essenziale per scegliere cosa comprare). La sensazione di conoscere l’influencer porta a fidarsi del suo giudizio quando inserisce un prodotto o un servizio nella sua vita quotidiana.
A questo punto scatta il secondo fattore importante per l’utilizzo dell’Influencer marketing: quella che viene chiamata la prova sociale. Uno dei principi psicologici basilari infatti è quello che porta a imitare il comportamento osservato in un determinato gruppo di persone. Quindi quante più persone all’interno di una stessa comunità virtuale utilizzeranno un prodotto, tanto più altri li seguiranno anche solo e semplicemente per imitazione. Dando la possibilità al brand di far provare il proprio prodotto a un sempre maggior numero di persone.
Queste motivazioni sono certamente alla base dei dati raccolti per il 2021, in uno studio di influencer marketing hub infatti, il 59% delle aziende prese in considerazione ha un budget dedicato al marketing e il 75% intende dedicarne per l’Influencer Marketing. Non solo: il 90% degli intervistati è consapevole che questa sia una delle forme di marketing più E.
Ovviamente, come vedremo, una parte importante è data dalla scelta di una determinata campagna, non è un caso infatti che anche il 67% dei brand preferisca campagne mirate che siano distribuite nel tempo e integrate in strategie a medio lungo termine, piuttosto che l’utilizzo di sole attività adv classiche e display: in altri termini, si può descrivere come una chiamata da un vecchio amico, piuttosto che una fastidiosa insegna al neon.